This is football

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martedì 25 febbraio 2014

Juventus-Torino 1-0: Il Derby della Polemica

Si è concluso ormai da 2 giorni il Derby della Mole tra Juventus e Torino, terminato 1-0 per i bianconeri. Derby che porta il nome di Carlos Tevez, che ha portato alla sua squadra 3 punti fondamentali, siglando un gol da vero e proprio fuoriclasse.
Una Juventus cinica, che vince da grande squadra, gestendo alla perfezione il vantaggio per tutto il secondo tempo. Un Torino del tutto rinunciatario, che non riesce a sfruttare quelle poche ripartenze concessegli dalla Juve, ma prova comunque a inventare qualcosa a fine gara, senza grandi risultati.
Questa è un piccolo riassunto della gara, vista sotto l'aspetto calcistico. C'è poi chi la gara, l'ha sintetizzata sotto un unico e singolo evento: un rigore non concesso a El Kaddouri al 71'.
Ebbene si, 90 minuti di dominio Juve in campo, sintetizzati su quel singolo evento. E allora via alle polemiche: giornali, tifosi e pagine Facebook, tempestate di frasi che inneggiano al complotto. Dei noti quotidiani sportivi, di una certa fama, hanno addirittura aperto un'inchiesta, su presunti aiuti arbitrali a favore della Juventus.
Queste persone, evidentemente, non hanno ben chiaro il concetto di "CALCIO GIOCATO", e specialmente quella piccola cerchia di "giornalisti", che hanno acceso polemiche su polemiche, dovrebbe imparare che per svolgere bene quest'attività, bisogna mettere da parte la propria fede calcistica.
Questo accade, perchè i "tifosi da bar", ci sguazzano da Dio in queste notizie trash. Per loro è pane quotidiano. Scrivere male di una squadra, che in alcune parti d'Italia è particolarmente odiata, fa vendere più copie ovviamente. Il giornalismo Italiano ormai, è basato solo sull'analisi degli errori arbitrali, di calcio non ne parla più nessuno. Le persone che stanno ammazzando il calcio Italiano, sono proprio loro. Disinformare e fomentare odio verso un'altra squadra, non è fare giornalismo, bensì terrorismo giornalistico.
Dopo tutti questi eventi, forse, sarebbe meglio rinominare il Derby della Mole in "Derby della Polemica".


martedì 10 dicembre 2013

This is not football.

Siamo alla quindicesima giornata di campionato, e già si discute di errori arbitrali, campionati falsati e chi più ne più ne metta. Queste, come al solito, vanno ad accendere polemiche infinite, che perdurano nel tempo, e ritroviamo su social network, giornali, bar, telegiornali, a momenti diventano un problema di stato.
Già, purtroppo è così. In Italia non esiste sportività, non esistono meriti sportivi: se si vince è per via degli "aiuti" arbitrali, se si perde idem. Ad esempio, fare un Triplete dominando il mondo come ha fatto l'Inter, oppure vincere due scudetti consecutivi, tra cui uno da imbattuti come ha fatto la Juve di Conte, non sono bastati a ricevere i complimenti dei tifosi di altre squadre. Questi ultimi infatti, continuano tutt'oggi a rimarcare solo gli errori arbitrali di quei successi, senza dare nessun merito sportivo.
La cosa più brutta però, è che non sono solo i "tifosotti" da bar a fare questi discorsi, bensì i nostri giornalisti, se così si possono chiamare, che con i loro "articoli" e le loro presunte classifiche senza errori arbitrali, vanno ad alimentare queste polemiche. 
Nella foto qui sotto si ha un esempio lampante di quello che in Italia stà diventando ormai il giornalismo e, di conseguenza, il tifo medio.
Scarsa professionalità, scarsa sportività e conoscenza calcistica portano a questo. 
Ci sono momenti in cui bisogna mettere da parte la fede calcistica e amare il calcio, tutto, a prescindere dalla squadra, dai colori, dai risultati. Il calcio è un qualcosa di fantastico se viene vissuto a 360 gradi, senza vincoli. Certo non è semplice, ma è possibile, io stesso ci sono riuscito (senza perdere la mia fede calcistica).
Penso che i nostri giornalisti debbano servire a dare il buon esempio ai tifosi, parlando degli aspetti tecnici tattici di una partita, evidenziandoli e mettendoli in mostra, in modo da minimizzare eventuali altri aspetti, che con il calcio GIOCATO hanno ben poco a che vedere.
Io spero che questo un domani possa accadere, perchè personalmente parlando, non riesco quasi mai ad avere un dialogo costruttivo con un tifoso sia della mia, che di un'altra squadra, poichè quasi nessuno di questi riesce a vedere il calcio senza fede calcistica, con obbiettività e trasparenza. 
Questo non è il calcio, non è parlare di calcio, questo è provare odio, sofferenza e alimentare malignità verso uno sport che, resta uno dei più affascinanti al mondo.
Vi lascio con un video che racchiude, a parer mio, la vera essenza del calcio, con una splendida frase di Nelson Mandela alla fine, che rispecchia la positività e il vero obbiettivo dello sport. Buona visione. 


martedì 22 ottobre 2013

La favola dei vincenti: C'era una volta la fame di vittorie...

C'era una volta la fame di vittorie, quella che solo le grandi squadre hanno, che ti permette di vincere e rivincere, su qualsiasi campo di ogni competizione.
C'era una volta la Juventus, una squadra che questa fame ce l'aveva di natura, e lo dimostrò ampiamente nei suoi 116 anni di storia, vincendo tutte le competizione a livello confederale e diventando la squadra ad aver vinto il maggior numero di scudetti in Italia. Una Juve affamatissima quindi, fino a quando nel 2006 non arrivò lei, quel male oscuro alla quale venne dato il nome di "Calciopoli", come un lurido parassita colpì la Vecchia Signora, facendola sprofondare nel baratro più buio. In seguito ai provvedimenti disciplinari presi a riguardo la Juve fu retrocessa in B, e come tutti sappiamo ci furono un susseguirsi di anni bui per la squadra bianconera, dalla quale sembrava non esserci più via d'uscita.
Poi però ci fu una svolta, correva l'anno 2010 quando si verificò un cambio di gerarchie, a prendere il trono della Vecchia Signora fu Andrea Agnelli, un giovanissimo Agnelli, col cuore bianconero, e un unico obbiettivo, far ritrovare ritrovare alla sua juve quella fame che la contraddistingueva da sempre.
Ci riuscì, non subito però, il primo anno fu un disastro, sembrava che riaffiorassero i fantasmi del passato, quando all'improvviso arrivò la svolta decisiva: Andrea decise di portare alla corte della Juventus un vecchio condottiero che di guerre ne aveva combattute davvero tante in maglia bianconera. Era Antonio Conte, chi meglio di lui poteva essere l'uomo giusto per la rinascita? Probabilmente nessuno, e lo dimostrò da subito. Egli infatti rivoluzionò la squadra, e complice anche la nuova casa juventina, lo "Juventus stadium", riuscì a costruire un progetto vincente, conquistando 2 scudetti consecutivi, tra cui uno da imbattuti, 2 super coppe italiane, una finale di coppa italia, un quarto di finale in champions league dopo anni di assenza, fino ad arrivare ad oggi, ed è qui che la favola si interrompe.
La juve sembrava aver riacquistato la sua fame di vittorie ma dall'inizio di quest'ultima stagione sembra che sia sazia, si perchè nonostante in campionato militi al secondo posto in classifica, gli ultimi risultati conseguiti a fatica contro squadre di media fascia, tra cui la pesante sconfitta a Firenze per 4-2, non danno un bel segnale ai tifosi e agli amanti del calcio. Questa juve non gioca come sa giocare, non mostra la cattiveria che mostrava gli altri anni, quella voglia di vincere che la portava a combattere fino all'ultimo secondo di gioco.
Ma la juve è davvero sazia? Ha davvero già saziato la sua fame di vittorie? Io non credo, penso invece, anzi ne sono certo, che sia più affamata di prima, i momenti bui capitano a tutte le squadre ma le vere grandi si distinguono dalle altre, perchè hanno sempre la forza di rialzarsi e reagire, la juve ce l'ha e i tifosi ci credono. A Madrid sarà la piazza sulla quale la vecchia signora cercherà la rivalsa, sarà quindi una bella partita dalla quale uscirà vincitrice la più affamata!